La legge dell’attrazione ha cambiato il nostro paradigma, secondo la quale ogni essere umano può agire come un magnete in grado di attirare a sé tutte le situazioni e le cose materiali che pensa con sufficiente intensità secondo il principio riassunto dal motto “chiedi-credi-ricevi”.

L’hai mai applicata? La conosci? Ne hai sentito parlare, ma non hai mai affrontato l’argomento?

Cosi come una reale calamita l’attirare metallo o qualsiasi altra cosa vuoi, soldi, successo, felicità, appesantisce e rende il magnete non più efficace, la metafora è semplice, possiamo attrarre quello che siamo, ma una volta attratto quello che reggiamo non abbiamo più la possibilità di farlo.

La legge dell’attrazione ha avuto un successo enorme, perché sposta il potere da qualcosa di superiore, Dio, il destino, il caso, all’Essere umano, tu poi ottenere qualsiasi cosa vorrai, come il genio di Aladino, ma invece che nella lampada, hai tutto dentro di te, a portata di mano.

Il limite che io vedo nella legge dell’attrazione è l’egoismo intrinseco come obiettivo finale. Mi spiego meglio: non c’è niente di male a volere di più, a desiderare diventare Persone migliori, ma ci serve possedere di più?

Non esiste distinzione tra enormi valori morali e possesso materiale? Tra Essere e Avere di shakespairiana memoria.

Mentre, invece di una calamita, essere una lente, uno specchio multiforme, che amplifica la luce che arriva è un’immagine che adoro e che, sempre secondo me, è più in linea con la nostra vera natura.

Siamo animali sociali, nell’aiutare il prossimo, la natura ci premia diventando Persone migliori, ribaltare sugli altri la luce che noi riceviamo ci fa brillare ancora di più.

Se nel materiale abbiamo il concetto di scarsità, con cui le élite governano il mondo, ciò non è presente nella spiritualità, non siamo limitati nelle emozioni, in amore, nel dono, nella gratitudine, nel ricevere.

Quindi cara legge dell’attrazione io ti voglio bene, e cerco di utilizzarti per quelli che credo siano i miei valori, ma vorrei diventare una lente per illuminare chi mi sta intorno, per condividere tutta la luce che ci è stata donata, per crescere come individuo e come società di individui, per lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo trovato noi.

E tu caro lettore cosa preferisci essere?