“Noi siamo ciò che pensiamo. Tutto quello che siamo sorge dai nostri pensieri. I nostri pensieri costruiscono il mondo” insegnava Buddha.
“Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché tu, come se di te stesso fossi il libero e sovrano creatore, ti plasmi da te secondo la forma che preferisci. Tu potrai degenerare abbassandoti sino agli esseri inferiori che sono i bruti, oppure, seguendo l’impulso del tuo animo, rigenerarti elevandoti agli spiriti maggiori che sono divini” era il pensiero di Pico della Mirandola.
E poi c’è la storia dei due cani che in momenti diversi entrarono nella stessa stanza. Uno ne uscì scodinzolando, l’altro ne uscì ringhiando. Una donna li vide e, incuriosita, entrò nella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro così infuriato.
Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi. Il cane felice aveva trovato cento cani felici che lo guardavano, mentre il cane arrabbiato aveva visto solo cani arrabbiati che gli abbaiavano contro.
Questo per dire che quello che vediamo nel mondo intorno a noi, non è altro che un riflesso di ciò che siamo. Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato. La mente è tutto. Diventiamo quello che pensiamo!
Cosa ci insegna questa storiella? Fondamentalmente due cose:
- Diventiamo quello che pensiamo
- La nostra realtà è specchio di ciò che siamo
Diventiamo quello che pensiamo
La fisica quantistica dimostra che i pensieri sono vibrazioni di una determinata frequenza che attirano eventi ed episodi della stessa frequenza. Il pensiero è potente energia che si materializza, energia che crea la nostra realtà. Naturalmente non sono io a dirlo, ma le neuroscienze.
Ogni volta che pensiamo qualcosa, il nostro inconscio farà di tutto per fare sembrare vero quello che pensi… Immaginare una qualsiasi cosa significa farla vivere al proprio inconscio e anche se non l’abbiamo vissuta veramente, per quella parte di cervello è come se l’avessimo vissuta realmente. Non solo più è vivida l’immagine della nostra mente, più l’effetto che essa manifesterà sarà potente
La nostra realtà è specchio di ciò che siamo
Una Persona depressa otterrà dalla vita tante cose per peggiorare la sua situazione, semplicemente perché la sua mente leggerà queste manifestazioni nella sua lingua del momento. Un tifoso di una squadra di calcio vedrà i calci di rigore per la sua squadra anche dove non ci sono, invece tenderà a non vedere quelli nella propria area di rigore.
“Piove sul bagnato” significa proprio che quando prendi una direzione, tutto te la conferma.
“Che tu creda di farcela oppure no, avrai comunque ragione” diceva Henry Ford.
Questo è più importante del segreto di Fatima, la nostra mente è creatrice della nostra realtà, o almeno co-creatrice, la condiziona in maniera determinante.
La celebre frase di Feuerbach: “siamo ciò che mangiamo” è legata alla dimensione fisica, al corpo, ma ormai è scientificamente appurato che noi esseri umani non viviamo in una sola dimensione, ma in tre livelli antropologici:
- La dimensione fisico-biologica;
- La dimensione psichica-mentale;
- La dimensione coscienziale-spirituale.
L’intelligenza e il nostro carattere fanno parte della dimensione psichica, non li possiamo vedere, ma ne abbiamo la certezza dell’esistenza.
La mente ha anche il compito di collegare la coscienza alla materia.
La coscienza ci permette di connetterci e di percepire la realtà, di riconoscere noi stessi: “chi sono io?” sono solo questo corpo? Sono questo ruolo? O sono qualcos’altro?
La coscienza ha quattro stadi, conscio, sonno, sonno profondo e lo stadio spirituale, quest’ultimo difficilissimo da raggiungere è riservato a pochissime persone.
Solo nel sonno profondo la mente va in stand by, si ristora, mentre il corpo già nello stadio di sonno leggero è a riposo.
Oltre al cibo per il corpo come esseri umani abbiamo l’esigenza di nutrire anche la mente, e lo facciamo inconsciamente attraverso le emozioni.
Quindi dobbiamo essere molto attenti alle emozioni che ci nutrono, perché come nel cibo tradizionale ce ne sono di tossiche, di velenose, di amare, di non buone.
Se il corpo che assume un veleno non letale, solitamente lo sa riconoscere ed espellere, la mente purtroppo no.
Le emozioni vanno a modificare gli schemi corporei che sono: “relazionale, posturale, comportamentale, motorio”, quindi la mente ha il potere di condizionare il corpo, quando è intossicata il corpo ne subisce le conseguenze, attraverso la psicopatogenesi.
In fondo uno dei più grandi insegnamenti dei latini era proprio “Mens sana in corpore sano*” ad ulteriore dimostrazione che. anche senza riprove scientifiche arrivate con la modernità. dentro di noi esistono già le risposte ai quesiti più importanti della vita.
Non esiste benessere, salute, felicità senza un filtro delle nostre emozioni, abbiamo l’assoluta necessità di selezionare con cura gli ospiti della nostra mente.
“The secret” è stato un indiscutibile enorme successo letterario. Dopo aver venduto milioni di copie negli Stati Uniti, è arrivato in Italia alla fine del 2007 e anche qui ha spopolato.
Il segreto di cui si parla nel libro è guarda caso la Legge di Attrazione: questo principio afferma che i tuoi pensieri diventano realtà, ovvero che tu sei in grado di attrarre ciò a cui pensi.
Ha suscitato anche numerose polemiche, soprattutto perché difficilmente la verità non fa male, scoprire che la terra gira quando ti è stato insegnato e tu l’hai ripetuto ai quattro venti che è il sole che gira intorno al nostro pianeta, trasporta il moto rotatorio a ben altri elementi maschili con funzioni riproduttive.
Sempre i latini dicevano: “Veritas odium parit” (La verità genera odio), madre delle bugie a fin di bene con cui ci hanno cresciuti.
Immagina un fervido credente a cui viene detto che le religioni sono le più grandi bugie della storia dell’umanità, a lui che ha speso tutta la sua vita a pregare come potrebbe reagire? La sua realtà dice l’opposto sarebbe pronto a lottare per la sua verità, sarebbe pronto a perdere la vita o anche ad uccidere per affermare la sua realtà.
Ecco spiegati gli ultimi cinquemila anni di storia dell’umanità, la nascita delle religioni e delle nazioni, le guerre e le divisioni, che nonostante l’evoluzione e le scoperte degli ultimi secoli rimangono ancora un retaggio difficilmente superabile.
Cosa ci insegna questo viaggio nella nostra mente, tra le nostre dimensioni, che solo attraverso una sana consapevolezza dei propri bisogni e dei propri ideali, possiamo ambire ad una centratura benefica tra le nostre varie dimensioni nel presente, corpo, mente, spirito, e poi niente ci è precluso, possiamo diventare tutto ciò che vogliamo essere, possiamo non lasciarci condizionare dal passato o dall’ambiente, per costruirci un futuro ideale per noi stessi, degno delle nostre immense capacità.
Gli indiani d’America hanno un proverbio che recita così:
“Stai attento ai tuoi pensieri perché diventano parole,
stai attento alle tue parole perché diventano abitudini;
stai attento alle tue abitudini perché diventano carattere,
stai attento al tuo carattere perché diventa il tuo destino.”
P.S.
*La frase è di Giovenale che la inserisce nelle sue Satire, scritto del I secolo d.C. ed unica opera del poeta latino giunta fino a noi.
“Orandum est ut sit mens sana in corpore sano” (Satire, X, 356) che significa “Bisogna pregare affinché ci sia una mente sana in un corpo sano”.
Nella sua opera Giovenale critica quegli uomini che si impegnano per ottenere ricchezza e fama, che per lui sono dannose ed effimere. Per il poeta, infatti, solo due beni valgono le preghiere agli dèi e sono, appunto, un corpo sano e una mente sana.
In sostanza, quindi, il senso originario della frase era ben diverso da quello che ha assunto nel corso dei secoli e, come spesso accade, l’uso di questo termine ne ha stravolto e modificato un po’ l’intento iniziale (fonte sololibri.net).
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