Non ci piacciono le regole del mondo? Cambiamole!
Il nostro cervello è la macchina più potente che esiste in natura nell’intero universo. Niente ci è precluso, se non andiamo a metterci delle priorità futili che ci intasano e ci complicano la vita.
La nostra società occidentale ci dona una certa forma di libertà e una certa forma di schiavismo. Dal momento che nasciamo lo stato ci fornisce una cittadinanza con diritti e doveri, con leggi di convivenza civile da rispettare e con debiti fatti da altri da saldare.
I genitori solitamente passano in eredità la propria religione, i propri credo e le abitudini, anche qui regole da rispettare e compiti da svolgere.
La natura sociale dell’Uomo ci porta all’interazione, allo stimolo riproduttivo, ai piaceri della carne, in perenne conflitto tra la serenità e l’avventura, tra la voglia di fare e l’apatia, negli ultimi decenni veniamo letteralmente bombardati dei media.
L’organizzazione strutturale che ci siamo dati ci impone di barattare il nostro tempo per guadagnare denaro, che ci serve per utilizzare prodotti e servizi realizzati da altri, spesso superflui.
L’unica libertà che abbiamo, è eventualmente di dire NO a qualcosa di queste regole, imposizioni, abitudini, schemi, credo, suggerimenti.
Tendenzialmente l’Uomo moderno ha poco tempo per pensare cosa veramente vuole essere, che tipo di ruolo si vuol ritagliare in questa caotica società, quali regole imposte non gli piacciono proprio. Siamo super impegnati per cose inutili, fino a che un evento nella vita non ci fa capire che abbiamo sbagliato tanto, tutti noi abbiamo perso qualche persona cara in giovane età e quali sono state le nostre conclusioni?
Quando affrontiamo un incidente o una grave malattia difficilmente questo evento non ci eleva ad uno stato di maggiore consapevolezza del valore della vita, eppure è sempre stato sotto gli occhi di chiunque tra noi esseri umani, perché abbiamo bisogno della paura di perdere qualcosa per capirne il valore?
Se non ci piacciono le regole di questo mondo, impegniamoci per cambiarle.
Sulla ricerca della vera libertà o della felicità sono stati scritti fiumi di inchiostro, ma indiscutibilmente non fanno parte della nostra società, non sono una priorità per l’Uomo occidentale, già in oriente alcuni popoli hanno una consapevolezza più radicata e una spiritualità più sviluppata. Innanzitutto la vera libertà è quella interiore, così come la felicità può scatenarsi solo da dentro di noi, non sono certo io a dirlo, ma la scienza.
Allora perché viviamo in funzione di cose futili e secondarie e lasciamo in secondo piano i veri valori della vita?
Perché insegniamo ai nostri figli a vivere nel recinto delle regole, sotto il nostro sguardo vigile, mortificando creatività e spiritualità sull’altare della falsa felicità?
Perché li anestetizziamo con il digitale e la virtualità?
Perché ci concentriamo solo sul binomio Fare=Avere quando non riusciamo ad Essere quello che sognavamo?
Complimenti se sei arrivato fino a qui, sorbendoti questa mitragliata di grandi domande senza risposta. Adesso entriamo nello specifico di chi un certo tipo di libertà ha avuto il coraggio di pretenderla, noi piccoli imprenditori, noi volenterosi un po’ pazzoidi un po’ geniali che non ci siamo accontentati di quello che passava il convento, abbiamo voluto di più, essere gli artefici del nostro destino, contro tutto e contro tutti.
Sì caro portatore sano di benessere, nessuno ci invidierà mai per la nostra partita IVA, nessuno al di fuori di noi saprà mai i costi emotivi che abbiamo dovuto affrontare per avere questa enorme libertà, per decidere cosa voler fare, e non cosa dover fare.
Impossible is nothing
Quando poco ce lo diciamo che siamo in grado di fare ciò che ci mettiamo in testa?
Quando poco consapevoli siamo del potere del nostro cervello?
Quante cadute dobbiamo fare per rendersi conto che ogni volta ci rialziamo più forti di prima?
Eppure quotidianamente abbiamo imput di questo tenore, hai mai sentito di un commercialista che si ammala durante il periodo di dichiarazioni dei redditi o di un agente di commercio che si ammala dal lunedì al venerdì, oppure un imprenditore che sta una settimana sotto le coperte per un’influenza?
Impossibile, eppure i batteri e i virus non fanno mica distinzioni, le difese immunitarie si presume che siano le stesse tra chi lavora da dipendente, tra chi non lavora, o lo fa per conto proprio, ma l’organo più complesso e più potente dell’universo che risiede nel cranio umano ha il potere di tenerci in salute, di farci guarire.
Think different
Se l’organizzazione sociale che ci siamo dati ci portasse a rincorrere un benessere falso e all’infelicità?
Se esistessero invece, delle organizzazioni che riescono a far raggiungere benessere e felicità a tutti i partecipanti?
Benessere = stare bene, la Commissione Europea lo identifica come:
“Lo stato emotivo, mentale, fisico, sociale e spirituale di benessere che consente alle persone di raggiungere e mantenere il loro potenziale personale nella società”.
Tutti noi siamo consapevoli che nel benessere siamo molto più produttivi, molto più forti, molto più sereni. Così come se abbiamo un malessere siamo più deboli, meno concentrati, indiscutibilmente meno produttivi.
Se sei d’accordo, informati su come trasformare la tua attività in Org+ (Organizzazione positiva), beneficiando del benessere di tutti i tuoi collaboratori potrai ottenere risultati oggi inimmaginabili.
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